DERMATOLOGI, COSMETOLOGI E RICERCATORI RISPONDONO
Risponde la Dott.ssa Loretta RICCI
Ricerca e Sviluppo MGA srl
I ricercatori OMIA rispondono alle domande più comuni che ci vengono rivolte relativamente ai prodotti e ai valori delle nostre produzioni, in particolare si parla di OMIA eco-bio sun, la protezione solare amica della natura e amica della pelle.
Risponde la Dott.ssa Carolina BUSSOLETTI Dermatologo
Dai dermatologi AIDECO le risposte alle domande più comuni relativamente alla pelle a al sole.
Complicazioni e patologie, o semplicemente inestetismi che possono insorgere a seguito di una scorretta esposizione ai raggi solari.
Risponde la Dott.ssa Alessandra VASSELLI Cosmetologo
Dai cosmetologi AIDECO le risposte alle domande più comuni relativamente ai prodotti solari, al loro utilizzo e consigli utili su come sceglierli, usarli e conservarli.
Risponde Prof. Leonardo Celleno
Dermatologo, Direttore di ricerche cosmetologiche dell’Università Cattolica di Roma, Presidente AIDECO.
Il Presidente di AIDECO risponde ai dubbi e alle domande riguardo la salute della pelle dei bambini durante l’esposizione solare.
Una guida essenziale alle strategie di protezione.
Rispondono
Dott. A. PULGA
Dir. Non Food
Dott. A. SPADONI
Resp. Eco Bio Cosmesi
I tecnici e i ricercatori di ICEA rispondono alle domande più comuni che ci vengono rivolte relativamente alle caratteristiche dei prodotti cosmetici eco-bio cosmesi.
Risponde
Michela KUAN Responsabile LAV
Michela Kuan, responsabile nazionale settore vivisezione LAV, risponde alle domande più comuni che ci vengono rivolte relativamente ai prodotti che divulgano il messaggio “stop ai test su animali” garantito da LAV.
DOMANDE FREQUENTI SULLA DERMATOLOGIA
Risponde la Dott.ss Carolina BUSSOLETTI
Dermatologo ed Esperto AIDECO
• Si può prendere il sole su nei, cicatrici, tatuaggi ecc?
• È vero che l’acne migliora con l’azione del sole?
• Come bisogna comportarsi in caso di psoriasi?
• Quali sono i principali segni del foto-invecchiamento?
• Come si riconosce l'eritema solare?
• Perché ci si abbronza?
• Quali sono i principali danni causati dal sole?
• Il sole può peggiorare la couperose?
• È vero che il sole favorisce l’insorgenza di tumori cutanei?
• In quali casi è vietato prendere il sole?
• È vero che alcuni cibi favoriscono l’abbronzatura?

Si può prendere il sole su nei, cicatrici, tatuaggi ecc?
L’impatto dell’ esposizione solare sui nei è stato sempre un tema molto discusso. Ad oggi sappiamo che anche i nei si abbronzano, diventando più scuri e assumendo spesso un aspetto peggiore e più pericoloso all’osservazione in dermatoscopia (epiluminescenza), a causa di una iperproduzione di melanina da parte dei nevociti -fenomeno noto come “fotoattivazione”. D’altro canto, Il fatto che il sole possa favorire la conversione dei nei in melanomi (tumori maligni dei melanociti), è tuttora non dimostrato. È buona norma comunque proteggere i nei durante l’esposizione solare.
Riguardo le cicatrici, soprattutto se recenti, il sole può favorire una loro infiammazione oltre che una iperpigmentazione residua; per questo motivo, le cicatrici devono essere protette possibilmente con uno schermo fisico dall’esposizione diretta ai raggi solari.
Per quanto riguarda invece i tatuaggi, trattandosi di pigmenti esogeni, e non di melanina, la loro esposizione al sole non comporta alcuna modificazione né alcun pericolo. In genere però si sconsiglia la foto esposizione della zona tatuata nei giorni immediatamente successivi all’esecuzione del tatuaggio, in quanto la pelle, avendo subito un traumatismo fisico, può andare incontro ad infiammazione.

È vero che l’acne migliora con l’azione del sole?
Se è vero che la pelle acneica sembra migliorare durante l’estate con l’esposizione al sole, in realtà l’effetto dei raggi solari alla lunga può peggiorare la gravità del quadro clinico dell’acne, oltre a favorire l’iperpigmentazione delle cicatrici acneiche, qualora presenti. Per questo è consigliabile proteggere la pelle del viso con prodotti ad alto fattore di foto-protezione; attualmente sono disponibili anche prodotti solari specifici per pelli acneiche. Inoltre, la foto-protezione è utile per i pazienti acneici in tutte le stagioni, non solo d’estate; infatti molti farmaci per la cura dell’acne, sia locali che sistemici, come ad esempio i retinoidi (derivati della vitamina A), sono foto-sensibilizzanti, in quanto, assottigliando l’epitelio, rendono la pelle più sensibile e vulnerabile all’azione lesiva dei raggi solari.

Come bisogna comportarsi in caso di psoriasi?
La psoriasi è una patologia dermatologica che risponde generalmente bene all’esposizione solare. Il sole infatti ha, tra gli altri, anche un effetto inibente la iperproliferazione cellulare dei cheratinociti, e per questo favorisce il miglioramento e talvolta la risoluzione delle placche psoriasiche. Su questo principio si basa infatti la fototerapia , cioè l’esposizione dei pazienti a raggi UVA o UVB a banda stretta in cabine secondo tempi e protocolli specifici. Ricordiamo però che esiste una piccola percentuale di pazienti, circa il 5-10%, nella quale la foto-esposizione provoca un peggioramento del quadro clinico di malattia con infiammazione delle chiazze psoriasiche e comparsa di eritema diffuso a tutto il corpo fino a una vera e propria eritrodermia.

Quali sono i principali segni del foto-invecchiamento?
Il danneggiamento cronico indotto dai raggi solari sulla cute, provoca a lungo andare la comparsa di una serie di segni riconducibili al cosiddetto invecchiamento “precoce” o, più correttamente, “foto-invecchiamento”. La pelle foto-invecchiata apparirà innanzitutto secca o francamente disidratata, e inoltre meno elastica, meno soda, e meno lucente rispetto a una pelle non foto esposta. Si potranno manifestare poi i segni più comuni dell’invecchiamento, cioè le rughe, più o meno profonde, agli angoli di occhi e labbra, ma anche come tramatura su tutta la pelle del viso, proprio in conseguenza della disidratazione. Possono comparire inoltre altre antiestetiche lesioni come le cheratosi seborroiche, le cheratosi attiniche, le lentigo solari, gli angiomi e le ectasie capillari etc., tutti segni che possiamo facilmente notare sulla pelle di persone che si espongono intensamente al sole, specie se non più giovani, e che devono essere osservate da uno specialista dermatologo, al fine non solo di migliorare l’aspetto estetico, ma di effettuare una precoce diagnosi e trattamento di eventuali lesioni precancerose o tumorali.

Come si riconosce l'eritema solare?
L’eritema classico della scottatura, che si manifesta in seguito ad una esposizione troppo intensa e prolungata al sole, soprattutto in fototipi chiari, si manifesta come arrossamento ed edema della cute esposta, con sintomatologia dolorosa o pruriginosa e urente. In genere è riconoscibile poiché confinato all’area di cute che è stata esposta al sole senza protezione, e risponde bene al trattamento con sostanze lenitive, emollienti ed antiflogistiche. Le vere fotodermatosi, cioè quelle idiopatiche (orticaria solare, dermatite o eruzione polimorfa solare, prurigo attinica, eruzione primaverile giovanile e dermatite attinica cronica) invece, hanno quadri clinici specifici e solitamente riconoscibili dallo specialista dermatologo. Solo l’eruzione polimorfa solare, avendo un ampio spettro di presentazione, può simulare una semplice scottatura, ma in genere le manifestazioni sono recidivanti, persistenti, particolarmente intense e scarsamente responsive al trattamento; infine possono coinvolgere anche porzioni di cute non esposta. In caso di sospetto comunque è bene rivolgersi al dermatologo per una precisa definizione diagnostica.

Perché ci si abbronza?
Quando la pelle viene esposta al sole, l’azione dei raggi solari provoca una iperproduzione da parte dei melanociti di melanina, il pigmento principalmente responsabile del colorito della cute. Questa viene ceduta ai cheratinociti , i quali per ripararsi dall’azione lesiva dei raggi ultravioletti dispongono la melanina ad ombrello sopra il loro nucleo; la melanina è infatti in grado di assorbire l’energia veicolata dai raggi solari e impedire che arrivi a danneggiare il nucleo cellulare. Man mano che i cheratinociti salgono in superficie seguendo il loro ciclo vitale, la melanina viene espulsa con le cellule cornee della cute. L’abbronzatura è il principale meccanismo di difesa della nostra pelle nei confronti del sole; infatti i raggi UVA e UVB sono in grado di ledere, sia direttamente che indirettamente, attraverso la formazione di radicali liberi, le cellule cutanee e innescare i fenomeni di foto-invecchiamento e foto carcinogenesi.

Quali sono i principali danni causati dal sole?
Accanto agli innegabili effetti benefici dell’esposizione al sole, (sull’umore, sulla sintesi della vitamina D, sull’abbassamento della pressione arteriosa etc.) esistono purtroppo anche una serie di “effetti collaterali” che esso provoca, soprattutto se la foto-esposizione è particolarmente intensa, prolungata e scorretta (nelle ore centrali della giornata, senza alcuna foto protezione o con filtri solari con fattore di protezione insufficiente).
I danni da foto esposizione sono sia acuti (eritema, scottature) che cronici; questi ultimi sono ben più pericolosi ed è importante conoscerli per evitarli in modo efficace. Il principale danno cronico è la foto-carcinogenesi, ed è dovuto alla capacità dei raggi solari di agire sul DNA cellulare e di innescare processi a cascata che possono portare all’insorgenza di tumori epiteliali come carcinomi basocellulari e spinocellulari. L’esposizione al sole è inoltre un fattore di rischio certo anche per il melanoma, il tumore più pericoloso e grave della pelle, con incidenza in aumento nei giovani. Altri danni cronici acclarati sono il foto-invecchiamento, cioè quell’insieme di danni strutturali e cellulari che conducono ad atrofia del derma e dell’epidermide e a una serie di lesioni tipiche -rughe, cheratosi seborroiche. etc.- e la foto-immunodepressione, ovvero l’effetto inibente sulla proliferazione delle cellule immunitarie. Questi danni cosiddetti “cronici”, non visibili e quantificabili nell’immediato, sono dovuti principalmente alla frazione dell’ultravioletto A e i loro meccanismi eziopatogenetici sono ad oggi i principali oggetti di studio da parte della comunità scientifica.

Il sole può peggiorare la couperose?
La couperose è una dermatosi piuttosto comune che si manifesta con un rossore permanente delle zone centrali del viso (naso e guance), dovuto ad una alterazione del microcircolo vascolare locale; generalmente colpisce donne adulte (40-50 anni) , con la carnagione molto chiara. La couperose può rimanere tale o costituire la prima fase della rosacea, patologia con capacità evolutiva. Il rossore della couperose può accendersi e risultare ancora più evidente in condizioni specifiche, come le situazioni di forte stress emotivo o i bruschi cambiamenti di temperatura, l’ingestione di alimenti e bevande ad alte temperature, di cibi particolarmente piccanti e di alcolici, e può peggiorare anche con l’esposizione ai raggi UV. Per questo, oltre alla terapia per la couperose, si consiglia generalmente di evitare l’esposizione diretta al sole, o di utilizzare foto protettori specifici per pelli sensibili o affette, appunto, da couperose o rosacea.

È vero che il sole favorisce l’insorgenza di tumori cutanei?
Esiste correlazione diretta ed accertata scientificamente tra l’esposizione solare e l’insorgenza di tumori cutanei di tipo epiteliale (carcinomi basocellulari e spino cellulari); questo tipo di tumori, oltre ad essere il più frequente tra i tumori negli anziani, è generalmente a bassa malignità e facilmente curabile con l’asportazione chirurgica. Solo alcuni tipi di carcinomi spinocellulari sono infatti capaci di metastatizzare e mettere in pericolo la vita di chi ne è affetto. Per quanto riguarda il melanoma invece, questa relazione con l’esposizione solare non è così diretta come per i tumori epiteliali. Tuttavia è noto che l’esposizione solare, specie se intermittente e intensa, costituisce uno dei fattori di rischio accertati per l’insorgenza di questo tumore, la cui incidenza è attualmente in aumento anche nei soggetti più giovani. Purtroppo, nonostante il miglioramento nella diagnosi precoce, nelle tecniche terapeutiche, e lo sviluppo di nuovi tipi di chemioterapia, anche la mortalità legata al melanoma risulta in preoccupante aumento.

In quali casi è vietato prendere il sole?
Esistono delle condizioni in cui è assolutamente sconsigliabile prendere il sole; ne citiamo alcune in un elenco sicuramente non esaustivo:
• nei soggetti affetti da fotodermatosi idiopatiche o secondarie da fotosensibilizzante noto, esogeno (dermatiti fotoallergiche e fototossiche) o endogeno (luciti conseguenti a turbe metaboliche come pellagra o porfirie)
• nei soggetti affetti da dermatosi fotoaggravate, in cui il foto-sensibilizzante è un aggravante di una malattia già in essere (Lupus Eritematoso Sistemico; Lupus Eritematoso Discoide, dermatomiosite, rosacea , pemfigo eritematoso, pemfigo ide, dermatite erpetiforme, lichen planus attinicus, poro cheratosi attinica…)
• nelle genofotodermatosi , dipendenti da carenze della fotoprotezione naturale (vari tipi di albinismo, xeroderma pigmentoso, sindromi rare come la sindrome di Bloom, di Cokayne, di Rothmund-Thomson…)
• nei soggetti affetti da sindrome del nevo displastico, per il rischio di sviluppare melanomi
• nei bambini al di sotto dei 6 mesi
• durante infezioni cutanee in fase attiva (Herpes simplex, Zoster, impetigine…)
• in chi ha subito l’asportazione di uno o più melanomi o tumori epiteliali è consigliabile ridurre fortemente il tempo di esposizione, e di utilizzare comunque un fattore di protezione solare altissimo.

È vero che alcuni cibi favoriscono l’abbronzatura?
Ebbene sì, esistono cibi che stimolano opportunamente la produzione naturale di melanina e quindi l’abbronzatura; ricordiamo che quest’ultima non è altro che una protezione naturale della cute, che si attiva con l’esposizione al sole e che serve a difenderci dall’azione dannosa dei raggi UV. La nostra dieta durante il periodo estivo, ma anche fin dalla primavera, dovrebbe arricchirsi di cibi ricchi in acqua, Sali minerali e vitamine. In particolare è consigliabile assumere prodotti che contengano betacarotene, il cui apporto deve appunto aumentare nel periodo di preparazione all’esposizione; il betacarotene, o provitamina A, è presente in frutti e ortaggi di colore giallo, arancio e rosso, (come le zucche, le carote, il melone, le pesche, le albicocche, peperoni eccetera), ma anche di colore verde come broccoli , lattuga e rucola. Il betacarotene infatti stimola la produzione di melanina, oltre a svolgere una potente azione antiossidante e quindi a proteggere la pelle dall’azione dannosa dei radicali liberi.